In via sperimentale prima solo nella provincia di Varese e Como, ora la anche sperimentazione è stata estesa in tutta le regione Lombardia. Il numero 112 utilizzato per chiamare i carabinieri, il numero 113 per la polizia, il numero 115 per i pompieri, il 118 numero per le ambulanze, sono stati sostituiti tutti dal numero unico d'emergenza 112. Iniziata a Varese, nella centrale del 118 interna all’ospedale, la rivoluzione delle chiamate di emergenza è stata estesa in tutta la Lombardia.
Imponenti i numeri. A regime, i 16 operatori oggi di stanza a Varese, esclusi i capiturno, diventeranno 63, su turni che copriranno le 24 ore. A Milano saranno 73 e a Brescia circa 55. In totale, in Lombardia si arriverà a circa 240 unità impiegate (tra operatori, capiturno, responsabili di struttura e amministratori di sistema).
La formazione, assai complessa, è già cominciata, «anche perché - spiega il dottor Guido Gazzena, responsabile della struttura - smistare le richieste è un’operazione molto delicata e richiede preparazione e responsabilità».
Il valore aggiunto? L’azione di filtro, anzitutto. Ai carabinieri, le chiamate «vere» che oggi vengono trasmesse dal 112 di Varese sono la metà di prima. vengono escluse quelle improprie, dettate da scherzi o falsi allarmi, ma soprattutto quelle dei bambini, lasciati a giocare dalla mamma con il cellulare senza la sim inserita. Mamme ignare che in quel caso, con qualsiasi tasto, il software del telefonino fa partire una chiamata di emergenza. Inevitabilmente muta. Sul fenomeno, l’Areu (Agenzia regionale Emergenza Urgenza), ha lanciato la campagna di comunicazione «l’Emergenza non è un gioco», diffusa alle famiglie lombarde anche grazie ai pediatri di base e alle Asl, che ha ridotto sensibilmente il fenomeno.
Ma il vantaggio più rilevante, fanno notare i capiturno Simone Carradore e Lorenzo Biasio, «è la localizzazione delle chiamate. Oggi il 118 non individua la provenienza della richiesta di soccorso. È l’operatore a chiederla, spesso trovando dall’altra parte del cavo o dell’etere una persona in preda al panico, quindi confusa. Con il nuovo sistema, grazie a un collegamento istantaneo con Roma, compaiono tutti i dati del chiamante».
Tra i grandi sponsor della svolta, il governatore Roberto Formigoni: «Il progetto, finanziato da Regione Lombardia e attuato da Areu, non a caso nasce in Lombardia: l’esperienza del nostro sistema ha costituito una base ideale, dal punto di vista dei mezzi e delle risorse umane, per attuare un progetto all’avanguardia e di elevato livello tecnologico». La sperimentazione e poi l'entrata in vigore si allinierà al resto d'Europa.
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